Che fine hanno fatto i ghiacciai in Italia?

Dai dati raccolti dal satellite sembra proprio che i ghiacciai italiani non se la passino molto bene e anzi sembra proprio che si siano ridotti e frammentati negli ultimi decenni e che addirittura il 30% di essi si sia sciolto a causa proprio dei cambiamenti ambientali che la Terra sta affrontando. Cerchiamo di capire meglio cosa sta accadendo.

Scioglimento dei ghiacciai: cosa si sa della situazione italiana

Lo scioglimento dei ghiacciai non è una novità, ne soffre tutto il Pianeta ed è inevitabile che se il Pianeta sta male i sintomi della malattia si percepiscano un po’ ovunque non solo in territori a noi lontani: ecco perché non bisogna stupirsi se anche il nostro paese non è escluso da questo fenomeno. I ghiacciai si stanno sciogliendo anche in Italia e in modo drammatico: a dirlo sono gli esperti di glaciologia alpina. Secondo questi esperti a causa dell’ultima frammentazione, i ghiacciai in Italia si sono ridotti del 30% ovvero una superficie che corrisponde più o meno a quella del lago di Como. La frammentazione non solo ha provocato una riduzione notevole dei ghiacciai dovuta appunto allo staccamento e sgretolamento della massa, ma la conseguenza è stata anche un aumento del numero di piccoli corpi ghiacciati.

Quindi, a oggi secondo l’aggiornamento del Nuovo Catasto dei Ghiacciai Italiani si conterebbero poco più di 900 corpi per un’estensione totale pari a un’area di 369kmq. In pratica, volendo avere un’idea più concreta dell’area occupata da questi piccoli ghiacciai basti pensare al lago di Garda: i piccoli corpi ghiacciati infatti, tutti insieme darebbero vita a una massa d’acqua uguale circa a quella del nostro lago di Garda. Questi dati sono praticamente certi dato che sono frutto delle rilevazioni effettuate tramite le fotografie aeree e satellitari avvenute durante un decennio: i ricercatori guidati dall’equipe dell’Università Statale di Milano e supportati dal Comitato Glaciologico Italiano hanno potuto rendersi conto dello stato di salute dei ghiacciai che si trovano sulle nostre Alpi. L’aggiornamento del Catasto quindi, è stato reso possibile tramite queste informazioni satellitari che si sono rivelate indispensabili per lo studio della situazione italiana dello scioglimento dei ghiacciai, e non solo: queste informazioni inserite nel Catasto rappresenteranno il punto di riferimento principali per riuscire a capire eventuali riflessi e soprattutto quali siano le conseguenze dei cambiamenti climatici in essere che stanno praticamente ridisegnando la geografia ambientale del territorio mondiale.

Come ridurre il disgelo?

Quali sono le zone interessante dallo scioglimento dei ghiacciai in Italia è presto detto: si tratta di sole sei regione in cui attualmente si possono contare questi corpi ghiacciati e tra queste solo l’Abruzzo è l’unica regione non alpina. La maggior parte di questi corpi glaciali è di piccole dimensioni, ma per poter capire meglio questa trasformazione che ha visto protagonisti i ghiacciai, basti pensare che l’ultimo censimento del Catasto dei Ghiacciai Italiani avvenuto nel 1962 ne contava 835.

Ciò significa praticamente che si sono persi ben 157kmq glaciali e che le diverse unità ghiacciate ne sono uscite talmente frammentate da contare l’area che non supera gli 0.4kmq eccezion fatta per tre ghiacciai la cui area supera invece i 10 kmq e sarebbero i Forni in Lombardia, il Miage in Valle d’Aosta e l’Adamello-Mandrone che si trova tra Lombardia e Trentino e che attualmente è il ghiacciaio più grande d’Italia. Da quanto si evince quindi, le regioni più colpite dallo scioglimento dei ghiacciai sono il Friuli, il Trentino Alto Adige e il Piemonte. Per fermare questo disgelo la soluzione da applicare è solo una, ovvero limitare e ridurre l’uso dei combustibili fossili che potrebbe ridurre il problema del surriscaldamento globale e limitare o danni ai ghiacciai.